venerdì 1 giugno 2007

Principi e principesse

Flalia, nel suo blog Ali d’argento, si chiede se noi uomini, da bambini, abbiamo mai pensato di diventare dei principi azzurri che un giorno sarebbero corsi coraggiosamente a salvare le nostre principesse.
La domanda era molto appassionante e mi mandava piacevolmente indietro nel tempo, ed alla fine, ho pensato di scrivere un piccolo post, con i pensieri che la sua domanda ha prodotto nella mia testa.


Quante volte, giocando da bambino, ho gridato “ti salvo io”, tenendo in mano un pericolosissimo stura lavandino.
Ricordo, si, ricordo molto bene, non sognavo mai di essere un principe azzurro, ( troppo perfetto, pulito, effeminato. Puah!), o ero un guerriero, o un generale, un pirata, etc, ed il mio duro cuore si scioglieva nel vedere in pericolo la mia donna, e suonando la carica, con gran coraggio, la salvavo da temibili nemici.
Ad essere onesto, altro che quando ero bambino, ancora ora, tra un pensiero e l’altro, capita di fantasticare un piccolo salvataggio, per ricevere il sorriso di una donna, di quelle con la D maiuscola. Mi capita di immaginare di soccorrerle anche per una piccola cosa come cambiare una ruota, perché lei ha bucato con la macchina in una strada buia, etc, ( se conoscete la canzone “voglio farti innamorare tanto” degli 883, capirete cosa voglio dire).
Si, è vero, anche alla mia età ogni tanto ci rincogli**amo un po’ con queste fantasie, ma il vero problema di soccorrere una ragazza ora non sono i nemici che immaginavamo ieri, alieni, scienziati pazzi, draghi, etc, etc, il problema ora è salvarle da se stesse, e come cavolo si può fare a trovare tanto coraggio?! Ma no, scherzo, rimanete delle sognatrici, donne, non siete mai tanto belle come quando sognate. L’unica cosa in cui dovete stare attente l’avevo sentito dire proprio ad una donna, “non costruite un uomo con la fantasia per poi demolirlo a colpi di realtà”!