mercoledì 13 giugno 2007

Friedrich

Il vento si alza, spinge il mare velocemente verso riva e sugli scogli, dove s’infrangono le onde più alte, con fragorosi rumori. L’aria si riempie di schiuma d’acqua e sale, sulla scogliera sta un uomo immobile, incantato dallo spettacolo di una natura forte e inesorabile, che spaventa, ma affascina.
Uno spettacolo che è sempre piaciuto anche a me. Per ammirarne uno simile, mi capita spesso, durante l’inverno, di andare nelle spiagge vicine, a guardare la natura mostrare la sua forza selvaggia. Ci vuole molto rispetto ed il giusto timore, per riuscire ad apprezzare, ma è un piccolo prezzo per tanto piacere.
Quando ho visto per la prima volta il quadro di
Caspar David Friedrich, quello nel template a sinistra del blog, credevo si trattasse di un uomo su una scogliera davanti ad un mare in burrasca, atmosfera che a me piace tantissimo, solo più tardi, saputo del titolo del dipinto, ho capito che si trattava di un “Viandante sul mare di nebbia”, appunto, ma non per questo smise di piacermi, anzi lo trovai ancora più interessante.
Mi piace guardare il dipinto e mettermi ad osservare il viandante davanti alle nebbie, per poi entrare nei suoi panni e guardare quel mare immenso.
Un viandante è un uomo che percorre la sua strada, che compie un viaggio, davanti a lui compare la nebbia che gli sbarra la strada, o meglio ancora, gliela cela agli occhi, perché la vita, diciamolo, è una donna che non ama farsi conoscere subito ma poco alla volta si svela, ma mentre l’altra meta del cielo sa anche perdonare, la natura mena di brutto se non sei preparato ad attraversarla.
Il viandante sta davanti alla nebbia carica di mistero e fascino, per certi versi inquietante, ogni passo fatto in avanti è un passo nel buio, che t’inghiotte e porta lontano da quello che conoscevi e vedevi, ma è un viaggio emozionante, fatto di scoperte personali, un viaggio dentro se stessi e le proprie paure. Si dice che un uomo che vuol conoscere se stesso deve prima conoscere ed affrontare le sue paure, incertezze, e non può farlo dalla distanza, se vuole risolvere i suoi problemi deve passarci in mezzo.
Alcuni uomini non sentiranno mai il bisogno di affrontare il proprio mare di nebbia, ma ci saranno quelli che dovranno farlo, e potranno scegliere tra l’andare avanti nell’incertezza ma verso una strada di comprensione, oppure restare al sicuro come gli uomini nella grotta di Platone senza conoscere la vera realtà.
Io scelgo di affrontare le nebbie e sempre sceglierò quella strada, ed il momento più emozionante che queste avventure sanno dare, è quell’istante che ci separa dal muovere il primo passo, quando davanti alla nebbia decidiamo di attraversarla.
Il dipinto di
Friedrich sembra descrivere quell’attimo.